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Il Territorio

 

 

 

 

 

 

Dalla piazza Cavour, che ancor oggi i Cocconatesi chiamano Ponte, a ricordo del luogo dove sorgeva il ponte levatoio del castello dei conti Radicati, si risale verso la parte alta dell’abitato lungo via Roma, un tempo chiamata contrada del mercato vecchio e via Maestra.

Antiche case con balcone dalle ringhiere in ferro battuto e portoncini in legno scolpito si affacciano sul selciato, in sienite della Balma.

All’imbocco della via si incontra la seicentesca chiesa della Santissima Trinità, eretta dall’omonima congregazione per voto della popolazione contro la peste. Fra i negozi che si susseguono lungo il tragitto, merita una visita la settecentesca farmacia (oggi sede di attività commerciale) che conserva all’interno l’arredo originario.

Proseguendo si nota sulla destra l’imponente sagoma del Palazzo comunale con i suoi trecenteschi portici a sesto tutto acuto. Rappresenta uno dei rari esempi, per il Piemonte, di edifici civili in stile gotico, con eleganti finestre contornate da formelle decorate in cotto.

Oltrepassato il municpio e abbandonata via Roma, che prosegue inerpicandosi con un percorso acciottolato verso la parrocchiale, si piega a sinistra giungendo in piazza Statuto. Questa piazzetta rappresentava il cuore della Cocconato dei primi decenni del Novecento con negozi, botteghe artigiane, caffè e una banca. Oggi è dominata dal Palazzo Martelletti, sapientemente riportato all’antico splendore dagli attuali proprietari, la famiglia Dezzani.

Proseguendo lungo la via Garibaldi si osservano le due principali strutture sociali sorte a fine Ottocento: l’Ospedale mandamentale Erminio Serra, dove fino agli anni Cinquanta era in funzione la camera operatoria, e che oggi è una casa di riposo, ed il Giardino d’infanzia Regina Margherita, attuale sede della scuola materna statale.

Al bivio con via Giustinito si può scendere in corso Pinin Giachino e raggiungere l’ombroso viale alberato: realizzato a fine Ottocento, con un’imponente opera di riporto di terra e di consolidamento; rappresenta il luogo per passeggiate e la sosta, all’ombra dei secolari olmi. Al centro del viale è collocato il monumento ai Caduti, donato dal farmacista Edoardo Barcolla nel 1931. L’originaria statua bronzea raffigurante la Vittoria Alata venne rimossa durante la Seconda Guerra Mondiale, per recuperare il metallo, e sostituita da una colonna marmorea. Dal viale si torna in piazza Cavour, dove si affacciano rinomati negozi di alimentari, caffè e ristoranti dalla lunga tradizione.